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INCLUSIONE A SCUOLA: LA RIORGANIZZAZIONE DEL COMPORTAMENTO


Negli ultimi anni il termine inclusione è diventato trend topic. Questo è sicuramente un bene ma cosa ne sappiamo veramente? Per approfondire questo tema fondamentale invece che dare soluzioni abbiamo preferito porci alcune domande.

Inclusione a scuola vuol dire ragionare in termini di fruizione in sicurezza degli ambienti, organizzando gli spazi in modo che siano privi di barriere fisico-architettoniche al loro godimento (corrimano, pedane, ascensori, servoscala, servizi igienici particolarmente ampi, segnalazioni visivo-tattili, protezioni all’urto etc. etc.) oppure le barriere sono anche altre, e sono dentro di noi?

Inclusione a scuola significa articolare le offerte formative, costruire percorsi didattici come abiti su misura per ciascuno, oppure è la “persona come persona” che devo vedere?

Essere inclusivi a scuola significa sentirci ospitali nei confronti della disabilità, in tutte le sue forme ed articolazioni oppure, se possibile in senso ancora più ampio, significa entrare in relazione in modo costruttivo con il funzionamento dell’altro, anche se lì per lì non lo capisco, se lì per lì mi sembra difficile, per crescere insieme?

In questo “funzionamento” riusciamo a contemplare anche il disagio comportamentale, l’aggressività (se non a tratti la violenza, a parole come a gesti come ad azioni) che sempre più spesso viviamo nella scuola, come per la strada, come sui social?

LA NOSTRA CONSAPEVOLEZZA

Riusciamo ad essere “inclusivi” nei confronti dell’aggressività giovanile (che non significa accettarla ma riorganizzarci e riorganizzarla per modificarla) a scuola, fidandoci dei ragazzi e discutendone con loro?

Quanto potrebbe essere frustrante, per la nuova generazione, che si parli e si discuta di lei senza chiamarla in causa a testimoniare di sé?

Quanto potrebbe essere frustrante (e quindi generare ulteriore aggressività e distruttività a catena) parlare di inclusione nei confronti dei ragazzi, in un modo difficile e incomprensibile per i ragazzi stessi?

UNA RICERCA AZIONE TRAMITE QUESTIONARIO

Da questo nasce il questionario allegato che più che un sondaggio, più che una raccolta dati, più che un proporre delle domande stimolo, più ancora che un’occasione per far confrontare i ragazzi tra loro, vuol essere un parlare semplice di cose semplici, per renderle meno difficili da affrontare e, perché no, da risolvere.

ACCEDI TRAMITE QR CODE

MENTIMETER

Mentimeter è una piattaforma gratuita di presentazione (tipo Powerpoint o Canva) ma interattiva, intuitiva e facile da usare, dalla grafica molto accattivante e divertente.

Efficace per presentare a scuola sondaggi e/o esercizi alla classe (tipo Kahoot ma di più veloce esecuzione e di grafica più moderna), i ragazzi possono entrare nel questionario dai propri cellulari, attraverso un codice QR, e lì rispondere molto velocemente. Il risultato del sondaggio viene subito presentato alla classe, a fine attività. Il programma elabora anche nuvole di parole, test rapidi, votazioni, feed-back anche a metà presentazione.

Grazie alle integrazioni con Zoom e Microsoft Teams, Mentimeter è adatto anche per presentazioni in ambienti di lavoro per sessioni remote, faccia a faccia e ibride poiché i membri del pubblico possono votare tramite il loro smartphone o i loro browser web. Partecipare a una presentazione è semplice, tutto ciò che i membri del pubblico devono fare è inserire un codice di voto, seguire un collegamento o scansionare un codice QR e possono partecipare all’azione.

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